Convegno “Le metropolitane e il futuro delle città”

Quanto influisce il trasporto pubblico, e la qualità con la quale è realizzato, nella vita delle città? Lo scorso 13 marzo, presso la facoltà di Architettura della Federico II di Napoli, è stata presentata una pubblicazione che prova a rispondere a questa non facile domanda: Le metropolitane ed il futuro delle città, a cura di Ennio Cascetta e Benedetto Gravagnuolo (Edizioni Clean, 111 pagine, 25 Euro).

Il testo è una riproposizione degli atti dell’analogo convegno tenutosi un anno prima presso la facoltà di Ingegneria della Federico II di Napoli, a cui partecipò, in una delle sue ultime uscite pubbliche, il compianto Benedetto Gravagnuolo, storico preside della facoltà di Architettura e ideatore e realizzatore, insieme ad altri, del metrò dell’arte napoletano.

In una sala stracolma di studenti e di nomi storici del trasporto in Campania, si sono alternati, moderati dal direttore de “Il Mattino” Alessandro Barbano, i presidi delle facoltà (pardon, dipartimenti) di Architettura e Ingegneria, Mario Losasso e Bruno Montella, l’ex Assessore regionale ai Trasporti Ennio Cascetta, e il presidente della Metropolitana di Napoli s.p.a. Giannegidio Silva. Tuttavia, le centinaia di studenti assiepati in una sala scandalosamente piccola, la cui scelta ha malauguratamente comportato l’esclusione di tanti altri futuri architetti costretti nei corridoi, è lecito credere che aspettassero con ansia l’intervento conclusivo, tenuto da Alvaro Siza, grande firma portoghese dell’architettura contemporanea, e autore dello splendido progetto della stazione del metrò di piazza Municipio, la cui (parziale) apertura è prevista per metà 2015.

E’ da notare come attorno allo stesso tavolo vi siano stati, per poco più di un’ora, tutte le anime che hanno fruttuosamente collaborato ad una felice stagione per il trasporto pubblico campano. Da un lato, la committenza illuminata e competente, ossia le istituzioni, all’epoca rappresentate dall’ing. Cascetta (fortemente supportato dal sindaco, poi governatore, Bassolino). Una committenza pubblica che necessitava delle migliori menti disponibili (da qui l’arruolamento di ingegneri e architetti, come Gravagnuolo) e di aziende private con un solido expertise nel campo (ossia la Metropolitana di Napoli s.p.a.), disposte a rischiare tempo e soldi allargando anche le proprie competenze e campi d’intervento. Infatti, ormai è storia nota come la metropolitana di Napoli non sia stata la mera realizzazione di una pur importante infrastruttura, ma ancor di più un fondamentale processo di recupero di aree urbane degradate, grazie a progetti d’altissimo valore estetico e funzionale elaborati da archistar quali Siza.

Ribadire quanto di buono è stato consegnato alla cittadinanza è la ratio alla base del convegno di un anno fa, ed è un’operazione ancor più doverosa oggi con questa pubblicazione, in una regione dove l’attenzione per il TPL è ai minimi storici. E’ necessario comprendere che il tema della mobilità non è solo il mero far circolare bus e/o treni, ma è l’elaborare una politica ambientale, industriale ed infrastrutturale coerente. Quindi, l’avere una visione d’insieme, come emerge sfogliando le pagine de Le metropolitane e il futuro delle città, dove sono raccolti contributi, oltre che dell’ing. Cascetta e del prof. Gravagnuolo, anche di economisti come Riccardo Mercurio, Paolo Canonico e Mario Pezzillo Iacono. Il tutto senza ovviamente dimenticare l’importanza del bello, del trasformare i non luoghi per eccellenza, ossia le stazioni, in piccoli gioielli d’arte contemporanea. Un’operazione la cui importanza è stata quantificata dal prof. Armando Cartenì, con un interessante studio sul metrò dell’arte napoletano.

Ricordare quanto di buono è stato fatto in passato è un’utile lezione per inquadrare meglio il presente e progettare un futuro migliore, da consegnare ai tanti studenti accalcati per ascoltare chi di una visione di sviluppo è stato ideatore e portatore. Sperando che fra gli uditori ci fossero anche i decisori politici di domani – una speranza condivisa, siamo sicuri, anche dal prof. Gravagnuolo.

 

(Articolo pubblicato per conto della testata giornalistica QdN – Qualcosa di Napoli e disponibile al seguente LINK)

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