Il Porto di Napoli al centro del dibattito nazionale: intervista all’On. Anna Maria Carloni

A pochi giorni dal lancio da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del nuovo Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, il Porto di Napoli torna finalmente al centro del dibattito nazionale su infrastrutture e logistica, dopo anni di Commissariamento e disattenzione da parte dell’ex Ministro Lupi.

Lunedì 4 maggio 2015, al centro congressi della Stazione Marittima, la UIL riunisce i maggiori esponenti di un settore che in Italia impiega 90.000 addetti in oltre 11.000 imprese. Si alternano a parlare il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il Segretario Nazionale della UIL Carmelo Barbagallo, l’On. Anna Maria Carloni della Commissione Trasporti della Camera, assieme all’Assessore Regionale alle Opere Pubbliche Edoardo Cosenza e all’uscente Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale di Napoli Francesco Karrer. La sala, affollata, non sa che poche ore dopo e a pochi metri di distanza, arriverà in visita il neo Ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, per salutare di persona il nuovo Commissario dello scalo napoletano, il Contrammiraglio Antonio Basile.

Un segnale di attenzione importante da parte del Governo verso quella che è, a tutti gli effetti, la principale industria della città, che genera quasi 10.000 posti di lavori fra diretti e indiretti, per un giro economico di oltre 1 miliardo di Euro. La strada, nelle parole del Ministro Delrio, è ormai tracciata: questi sono gli ultimi mesi di commissariamento, prima che il Porto di Napoli ritrovi il ruolo che gli spetta, nell’ambito del nuovo Piano Nazionale della Portualità e della Logistica. Un concetto ribadito, al margine del convegno, anche dall’On. Anna Maria Carloni, componente PD della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.

Onorevole, Lei da mesi solleva all’attenzione del Governo la questione del Porto di Napoli. Lunedì la visita del neo Ministro alle Infrastrutture Delrio al nuovo Commissario straordinario: è un cambio di passo?

Certamente. Rispetto alla precedente gestione del Ministero, vi è finalmente una rinnovata attenzione sulle vicende del Porto di Napoli, che rientra a pieno titolo entra nel dibattito nazionale alla vigilia del lancio del nuovo Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica.

Tuttavia, rinnovare ancora il Commissariamento non prolunga, nei fatti, una situazione di stallo?

Vorrei sgombrare il campo da alcune polemiche che sono sorte in questi giorni: per quanto lo strumento del Commissariato Straordinario abbia rivelato tutte le sue criticità, credo che in questa particolare occasione risponda ad una precisa ratio. Infatti, è bene incardinare la nomina del prossimo Presidente a tutti gli effetti dell’Autorità Portuale napoletana solo dopo la presentazione del Piano per la Portualità. A quel punto, anche la stessa mission del Presidente dell’Autorità assumerà un significato diverso.

Qual è dunque l’orizzonte per il Porto di Napoli?

Come membro della Commissione Trasporti della Camera, ho potuto seguire con attenzione lo sviluppo del nuovo Piano della Portualità, e ne ritrovo lo spirito nelle parole del Ministro. L’obiettivo del Piano dei Porti e della Logistica è quello di rendere i porti più competitivi e capaci di favorire la crescita dei traffici. Si intende andare per questo verso un’unica gestione regionale, che metta a sistema i porti di Napoli, Salerno e Castellammare, promuovendo una vera integrazione con gli interporti di Nola e Marcianise. Il ruolo principale toccherà al bacino napoletano, come è giusto che sia: è l’unico ad avere i numeri e le infrastrutture per diventare davvero un hub di livello mediterraneo.

Cosa cambia rispetta al passato, e rispetto alle stesse promesse tante volte già pronunciate?

Cambia l’approccio, e cambia lo strumento: per la prima volta, si inseriscono nel discorso pubblico i concetti di “vision” e di “obiettivi strategici” relativi alla portualità e alla logistica italiana nel suo complesso. Si ridisegnano le prospettive per l’intero settore che, vorrei ricordare, in Italia vale quasi il 3% del PIL. In questo quadro più vasto, anche Napoli e la Campania trovano, finalmente, il loro giusto ruolo.

Un ruolo che gli operatori del settore hanno più di una volta rivendicato

L’affollato convegno UIL di lunedì scorso alla Stazione Marittima, proprio su questi temi, dimostra che l’argomento è molto sentito dagli operatori economici, e che vi sono tante idee e voglia di fare. Il mio più sincero invito a tutti loro è di avere fiducia in quanto si sta facendo… ed ancora un po’ di pazienza. Ci siamo quasi, e c’è la volontà del Ministero delle Infrastrutture, della Commissione Trasporti e del Governo tutto di dare attuazione concreta quanto prima a quel che, per ora, si sta mettendo solo su carta. Questa può essere davvero la “svolta” buona.

Per maggiori informazioni:

 

(Articolo pubblicato per conto della testata giornalistica QdN – Qualcosa di Napoli e disponibile al seguente LINK)

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