“La metropolitana europea” su La Repubblica Napoli

Con circa 35.000 lettori al giorno, l’edizione partenopea de La Repubblica è una delle principali testate locali di Napoli. E’ dunque un onore che abbiano ripreso con una breve recensione il mio libro, “La metropolitana europea”, parlando anche della sua imminente presentazione.

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Il metrò di Napoli è entrato in Europa

Il prossimo martedì 14 giugno alle ore 12:00 presso la sede napoletana dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) in piazza dei Martiri 58 si presenta la seconda edizione del volume a firma di Roberto Calise, “La metropolitana europea” (Editoriale Scientifica), alla presenza del Sottosegretario agli Affari Europei Enzo Amendola che ne firma anche la prefazione. Ne discutono Ennio Cascetta, Presidente della neonata Fondazione MAM (Museo Aperto della Metropolitana), l’ente che si prenderà cura delle opere d’arte all’interno delle stazioni del metrò cittadino e che a sua volta è autore di uno scritto di presentazione del testo, e Luca Cascone, Presidente Commissione Trasporti della Regione Campania. Introduce e modera Federica Brancaccio, neo Presidente nazionale dell’ANCE, prima donna e prima meridionale ad assurgere a questa carica.

Un parterre d’eccezione a testimonianza dell’originalità del libro di Calise, che ha come obiettivo quello di esplorare un aspetto poco conosciuto delle politiche dell’Unione Europea, vale a dire la Politica Comune dei Trasporti (PCT), osservandone da vicino uno dei suoi migliori “prodotti”: la metropolitana Linea 1 di Napoli. La realizzazione di questa infrastruttura, che si dipana su un orizzonte di quasi cinquant’anni, rappresenta infatti l’evento più simbolico della storia dell’integrazione comunitaria in città.

Ripercorrendo parallelamente l’evoluzione delle politiche comunitarie e quella del metrò partenopeo, l’autore evidenzia come quest’infrastruttura sia stata, e tutt’ora sia, una straordinaria epopea politico-amministrativa di coesione sociale e territoriale sullo sfondo di un’Italia che cambia, e che oggi è chiamata alla prova del Next Generation EU e del collegato PNRR.

Una sfida che potrà essere vinta, secondo Calise, attualizzando la storia di un sapiente utilizzo dei fondi europei, grazie ai benefici di una stagione di continuità politica, di cooperazione fra istituzioni, di programmazione con una chiara visione sulle politiche di mobilità.

 

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