Trasporti e cultura, binomio necessario

La politica è il regno del possibile. Succede così che la prima donna Presidente del Consiglio non venga dai progressisti, ma dalla destra. Innescando un rinnovamento a sinistra, con la nomina di Elly Schlein alla guida del Partito Democratico. Accade poi che, in un Governo a trazione nordista, sia Ministro della Cultura uno dei pochi meridionali presenti: il partenopeo Gennaro Sangiuliano. Ironicamente, proprio Napoli non ha un Assessore al ramo, al pari della Regione Campania dove mancano anche i responsabili di cruciali materie come Sanità e Trasporti: ma questa è un’altra surreale storia. Ne ho parlato mercoledì 5 aprile 2023 sul Corriere del Mezzogiorno.

Un Ministro della Cultura napoletano per una città senza Assessore al ramo

Dal suo insediamento, il Ministro ha instaurato un rapporto speciale con la propria città natale, in particolare con il Museo Archeologico Nazionale (MANN) definito “il più importante del mondo” e che lo scorso 3 aprile ha inaugurato nuove importanti sezioni espositive. Durante la sua prima uscita pubblica in autunno, sempre a Napoli, Sangiuliano dichiarò che il patrimonio culturale va reso fruibile con parcheggi e trasporti. Detto fatto: il Direttore del MANN, Paolo Giulierini, ha da poco annunciato la riapertura del tunnel di collegamento con il metrò Linea 1, chiuso anni orsono. Un’ottima notizia che si inquadra nella meritoria opera di potenziamento del museo da tempo in atto.

Con un Ministro napoletano, si spera che Comune e Regione indichino presto i delegati alla Cultura nelle rispettive giunte: tanti sono infatti i dossier che necessitano di costante attenzione, come evidenziato dal Direttore Enzo D’Errico sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno e dal collettivo Stand-Up a inizio marzo in una partecipata iniziativa – unica nel suo genere – con tanti esponenti under 40 del vasto mondo culturale cittadino.

Il futuro dell’Albergo dei Poveri, nuovo Louvre o biblioteca?

Questioni anche urbanistiche e trasportistiche. Ne è un esempio l’infinita vicenda dell’Albergo dei Poveri di piazza Carlo III, per il cui rilancio ci si affida al PNRR. Il Ministro sta vagliando con il Sindaco Manfredi varie iniziative. Si ipotizza il raddoppio del MANN, esponendo quanto contenuto nei depositi. Discorso che, suggerisce l’associazione Rinascita Artistica del Mezzogiorno (RAM), si potrebbe ampliare ad opere provenienti dai principali musei italiani, creando così un “Louvre nazionale”. Idea semplice e geniale, purtroppo per ora ignorata, ma che darebbe fiato a tanti depositi museali che, è cosa nota, scoppiano.

Albergo dei Poveri

L’Albergo dei Poveri (Palazzo Fuga) visto dall’alto

Si prevede poi che lo storico edificio ospiterà una nuova sezione della Biblioteca Nazionale, la cui corrente sede di Palazzo Reale è raggiungibile con metropolitana e funicolare Centrale. Piazza Carlo III è di contro fuori dall’attuale rete dei trasporti. L’annunciato metrò Linea 10 non vedrà la luce prima di un decennio, ed il previsto arrivo del tram si è perso nel libro dei sogni; andrebbe ripreso, poiché di più veloce attuazione rispetto al metrò. Il rischio di un Albergo isolato è concreto: ciò rischia di inficiarne lo sviluppo.

Ex Ospedale Militare e San Martino, belli ma sprecati

A nuova casa per la Biblioteca si potrebbe destinare l’ex Ospedale Militare: circondato dal verde, dotato di potenziali parcheggi e vicino al cruciale nodo d’interscambio di Montesanto dove convergono funicolare, Cumana, Circumflegrea e metrò Linea 2. Il sito nel cuore dei Quartieri Spagnoli diverrebbe così un luogo di sana interazione giovanile, come l’iniziativa temporanea del Pessoa Luna Park dello scorso ottobre ha mostrato essere possibile.

Vi è poi San Martino, comprensorio museale fra Certosa e Castel Sant’Elmo di grande fascino ma segnato da un degrado di cui nessuno sembra voler farsi carico. Va ripresa l’idea della quarta fermata della funicolare di Montesanto per un’accessibilità diretta all’area (QUI per maggiori dettagli). Serve inoltre una ZTL ad argine del traffico che paralizza il vicino piazzale, specialmente di sera. Il tutto in attesa di un biglietto unico Castello-Certosa per potenziare l’offerta turistica, e l’apertura al pubblico del terzo livello dei giardini di quest’ultima: un vero gioiello nascosto.

Collegare Capodimonte: la sfida eterna nella città che può essere esempio virtuoso

Infine, l’eterna necessità di collegare Capodimonte. Durante la campagna elettorale regionale 2020 si espose il progetto di una funivia con il MANN. Se ne sono perse le tracce, e non è chiaro come e se si intenda affrontare il tema. Eppure, nel mondo sono tanti gli esempi di funivie urbane, da Medellín a Lisbona, da Barcellona ad Ankara.

L’invito del Ministro a un patrimonio museale facilmente accessibile segna la non più rinviabile necessità di ancorare lo sviluppo dei siti culturali alla realtà urbanistica e trasportistica della città. Da Napoli possono venire esempi virtuosi in tal senso, cogliendo l’opportunità di una sinergia istituzionale basata su comuni natali e sensibilità, al di là dei colori politici.

 

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