Lo sviluppo del metrò in bilico fra Comune e Regione

Ottobre è ormai il mese del design e dell’architettura a Napoli, caratterizzato da veri e propri appuntamenti fissi. Come EDIT, una tre giorni per designer indipendenti molto amata dai giovani che si divide fra una fiera-mercato ed esposizioni in luoghi pubblici: per quest’anno erano la Certosa di San Martino, il Castel Sant’Elmo e la Villa Floridiana. Musei rimasti ai margini del rinnovamento toccato ad altri siti, e che eventi come questo valorizzano rendendoli noti al grande pubblico. Ne ho parlato sabato 18 ottobre 2025 sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno.

Open House come contrasto alla mancanza di comunicazione

Scopo che è insito in Open House, altra manifestazione che per un weekend apre tanti luoghi nascosti per apprezzarne l’architettura, e in alcuni casi la funzione sociale. La kermesse è infatti una preziosa occasione per visitare infrastrutture pubbliche già realizzate o in costruzione: dalla sala comando della metropolitana Linea 1, alle aree tecniche delle funicolari e dell’acquedotto, fino ai tanti lavori su cui il più delle volte è possibile saper qualcosa solo sbirciando attraverso le transenne come un umarell – termine bolognese entrato nel vocabolario comune che indica chi osserva i cantieri.

Le aziende comunali e regionali, ANM ed EAV in primis, sempre più ogni anno si mettono a disposizione dei tanti curiosi. Un lodevole atto verso i cittadini, seppur dovuto. Infatti, Napoli e la Campania hanno visto miliardi di euro investiti in infrastrutture, ma da sempre manca un’efficiente comunicazione ai cittadini che ne aumenti la consapevolezza di come vengono impiegati fondi pubblici.

Se questa scarsa chiarezza vent’anni fa era scusabile, nell’epoca dei social è incomprensibile. E’ pertanto auspicabile che il prossimo governo campano si impegni maggiormente sul tema, facendo quel che una Regione dovrebbe fare: coordinamento fra le varie realtà per massimizzare gli sforzi di informazione all’utenza, aumentando la qualità percepita del trasporto.

Concludere l’anello della Linea 1, conteso fra Regione e Comune

Così come ci si aspetta che diversi cantieri, ormai aperti da anni, trovino finalmente una conclusione: fra tanti, quelli dell’anello della Linea 1 della metropolitana nell’area nord di Napoli. Le stazioni di Miano, Secondigliano, Regina Margherita, fra le più visitate durante Open House, sono ormai alle battute finali. Molto attese, cambieranno il volto della periferia napoletana aumentando la coesione territoriale di una zona che non ha, ad oggi, valide alternative di mobilità.

Anello Linea 1

Il cosiddetto “anello” della metropolitana Linea 1: in verde le stazioni di competenza regionale, dove si innesterà la linea Piscinola-Aversa, che poi si attesterà a Tribunale (in viola). Le stazioni di competenza comunale ancora da completare sono invece in rosso.

E’ questo un tratto del metrò molto delicato, in quanto costruito dalla Regione con treni che da Aversa (linea EAV) viaggeranno sull’anello comunale della Linea 1 (ANM). In Europa non è infrequente che metropolitane condividano lo stesso percorso: sulla Circle di Londra si innestano le linee District, Hammersmith e Metropolitan; sulla rete di Copenaghen (gestita fra l’altro dalla milanese ATM) la circolare n. 3 condivide una parte con la lineare n. 4; lo stesso avviene fra metrò verde e gialla a Newcastle.

Quel che però non accade mai, ed evidentemente una ragione ci sarà, è che due entità aziendali diverse condividano la stessa metropolitana, che a differenza di una ferrovia si caratterizza per elevate frequenze e treni molto ravvicinati – ossia, basta un nulla e tutto si blocca. Una sfida gestionale inedita che presenta grandi incognite, di cui si fa fatica a capire il perché ci si voglia imbarcare. Sarebbe pertanto auspicabile che la metropolitana Linea 1, così come il tratto fra Piscinola ed Aversa nota con il nome di Linea Arcobaleno, abbiano un unico gestore.

Lo sviluppo della Linea Arcobaleno resta un’incognita

Ciò aiuterebbe anche la chiarezza per i futuri piani di sviluppo della mobilità verso Napoli, cosa che ha provato a fare il Sindaco Manfredi in una convention pubblica col il candidato del centro sinistra Roberto Fico lo scorso venerdì 17 ottobre. In particolare, il metrò regionale per Aversa, che oggi tocca Comuni popolosissimi come Mugnano, Giugliano e Melito (stazione che attende da anni di essere completata) è forse il servizio più sottovalutato della Campania, ma dalle enormi possibilità di sviluppo. Si è annunciato che Santa Lucia ha presentato al Governo un progetto per un prolungamento verso Arzano e Casavatore, ma oltre i titoli non se ne sa nulla. Resta invece aperta la partita del completamento oltre Aversa, che invece di andare come previsto verso le campagne di Teverola potrebbe toccare centri come Casal di Principe e Villa Literno.

Sarebbe una rivoluzione della mobilità, da discutere però con i cittadini. I quali sembrano sempre gli ultimi ad essere interpellati quando sono i maggiori “azionisti” del trasporto pubblico. Alla prossima presidenza regionale il compito di renderli nuovamente partecipi per far aumentare la fiducia, oggi molto scarsa, nella mobilità collettiva.

Rispondi