Roberto Calise

Napoletano, classe 1987, dopo una maturità classica mi sono laureato fra Napoli (Università “L’Orientale”), Parigi (Sciences Po) e Roma (LUISS Guido Carli) in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali.

La passione per le infrastrutture ed i trasporti si manifesta fin dalla tesi richiesta alla cattedra di analisi e valutazione delle politiche pubbliche, con argomento la politica europea dei trasporti e come questa si declina sui territori attraverso i fondi strutturali, evidenziando il caso di studio della metropolitana Linea 1 di Napoli, il cosiddetto “metrò dell’arte”, con tutta la sua lunga genesi politico-amministrativa.

Nel 2013, comincio a lavorare a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), prima come stagista e poi per conto della società di consulenza Ernst & Young (EY), su programmi e progetti europei di riqualificazione spaziale ed urbana presso la Direzione Generale per lo Sviluppo del Territorio, la Programmazione ed i Progetti Internazionali. Sono anni molto interessanti, che vedono il MIT impegnato nel disegnare il nuovo ciclo della Politica Europea di Coesione 2014-2020, nonché il periodo di Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea del 2014. Lo scambio sull’asse Roma-Bruxelles è dunque quotidiano, così come frequenti sono i meeting internazionali per seguire lo sviluppo dei progetti europei a guida MIT.

Nel 2015, sono per qualche mese a Bruxelles, presso la Direzione Generale per le Politiche Interne dell’Unione Europea (DG IPOL) del Parlamento Europeo, in particolare al Dipartimento studi della Commissione Trasporti & Turismo (TRAN). Seguo i progetti che, ad ampio spettro, l’Unione Europea porta avanti nel campo delle infrastrutture e dei trasporti, co-firmando degli approfondimenti sulla Romania e la Turchia.

Nello stesso anno, rientro a Roma come collaboratore parlamentare di una deputata della IX Commissione permanente “Trasporti, Poste e Telecomunicazioni” della Camera dei Deputati. L’attività con l’Onorevole, eletta nel collegio di Napoli, si concentra sulle difficoltà del trasporto pubblico locale campano, la riforma della portualità ed il piano nazionale degli aeroporti, lo sviluppo della rete ferroviaria ed i vari contratti di programma con il gruppo Ferrovie dello Stato, fino a temi legati al trasporto passeggeri su gomma di media-lunga percorrenza.

Al fine di mettere a sistema le diverse competenze acquisite, fra il 2017 ed il 2018 conseguo un Master in Management del Trasporto Pubblico Locale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, focalizzandomi sul servizio di TPL dal punto di vista normativo, della pianificazione e della governance, sulle tecnologie utilizzate per mezzi e bigliettazione, sul controllo di gestione, l’analisi di bilancio, i modelli tariffari e quelli organizzativi d’impresa. La tesi conclusiva del master diverrà poi una pubblicazione su Ingegneria Ferroviaria (IF), la rivista del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI).

Nel 2018, entro nel team delle relazioni istituzionali di FlixBus Italia, realtà che ha rivoluzionato il settore autobus in Europa, occupandomi di tutto ciò che concerne l’ambito regolatorio che sottende al business dell’azienda, in costante relazione sia con le istituzioni nazionali ed europee (Camera, Senato, vari Ministeri, così come Parlamento Europeo e Commissione), che con quelle locali (Comuni, Regioni, Università), oltre che con le maggiori sigle sindacali. Assumo la responsabilità delle relazioni istituzionali per l’Italia nel settembre 2021. L’esperienza in FlixBus, gruppo multinazionale presente in circa 40 nazioni, è altresì caratterizzata da un quotidiano rapporto con realtà estere, che porta ad inevitabili paragoni con l’Italia, sopratutto per quel che concerne aspetti burocratici ed autorizzativi. Tali riflessioni si traducono in una pubblicazione per la Rivista di Economia e Politica dei Trasporti (REPOT), edita dalla Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica (SIET).

Nel luglio 2021, pubblico la mia prima monografia per Editoriale Scientifica, La metropolitana europea. Il volume ripercorre l’evoluzione della Politica Comune dei Trasporti (PCT) dell’Unione Europea evidenziando come si declina sui territori tramite i fondi strutturali, portando il caso della metropolitana Linea 1 di Napoli. A impreziosire il libro vi sono i contributi di Vincenzo Amendola, già Ministro e poi Sottosegretario agli Affari Europei, e di Ennio Cascetta, già Presidente del Consorzio Metropolitana di Napoli s.p.a., nonché grafiche originali di Andrea Spinosa, ideatore di Cityrailways.com. Un approfondimento sulla PCT sarà poi oggetto di una nuova pubblicazione su Ingegneria Ferroviaria (IF) nel dicembre 2022.

Infine, sono giornalista pubblicista regolarmente iscritto all’Ordine: collaboro con le edizioni locali napoletane di giornali nazionali (Corriere del Mezzogiorno, La Repubblica Napoli) e con FerPress, agenzia stampa specializzata sui temi della mobilità, di cui sono stato inviato in diverse consessi, fra cui il G7 dei Trasporti di Cagliari nel giugno 2017 e il G20 dell’Ambiente, Clima ed Energia di Napoli nel luglio 2021.

Nonostante viva fuori Napoli ormai da qualche anno, continuo a seguire attivamente le vicende della mia città. Appassionato di musica, arti figurative e scuba diving, sono cintura nera III dan di judo. Mi piace ampliare i confini dei miei interessi, motivo per il quale ho scritto anche di argomenti non legati al lavoro su varie testate, principalmente su QdN – Qualcosa di Napoli.

Il dettaglio del mio percorso lavorativo è disponibile qui:

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2 pensieri su “Roberto Calise

  1. Mi perdoni e se lo trova opportuno mi risponda, quando lei nella sua biografia dice “… rientro a Roma come collaboratore parlamentare di una deputata della IX Commissione permanente “Trasporti, Poste e Telecomunicazioni” della Camera dei Deputati. L’attività con l’Onorevole, eletta nel collegio di Napoli, si concentra sulle difficoltà…”;
    non comprendo perché non cita il nome della suddetta deputata.
    Chiaramente, lei è libero di non rispondere.

    Grazie

    Eduardo Rescigno

    • La ringrazio per il suo commento. I percorsi lavorativi che facciamo si arricchiscono sicuramente grazie alle persone che incontriamo e con cui abbiamo la fortuna di collaborare, tuttavia la questione è di stile: come avrà notato, non cito professori, relatori di laurea, direttori di corsi o del master, co-autori di pubblicazioni, o persone con le quali ho lavorato con o alle dipendenze.

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