La meglio gioventù alla prova elettorale di Napoli

Domenica 3 e lunedì 4 ottobre 2021 Napoli sarà chiamata, assieme alle principali città italiane, ad eleggere il suo nuovo Sindaco. Dopo dieci anni si chiuderà l’era di Luigi De Magistris, e quando un ciclo finisce è grande il fermento politico. Riprova di ciò sono le 35 liste (salvo esclusioni dell’ultima ora) a supporto di ben 7 candidati Sindaci.

Per il capoluogo della regione che si conferma la più giovane d’Italia (in Campania l’età media è di 42 anni, contro una media nazionale di 45), la rilevante novità delle imminenti elezioni è la gran quantità di ragazzi nella fascia 20-30 e di “giovani adulti” nella fascia 30-40 che si candidano per prendere in mano il destino della propria città. Di seguito, una panoramica non esaustiva dell’area di centro-sinistra.

Il mix d’esperienza e gioventù a supporto di Gaetano Manfredi

Moltissimi ragazzi si concentrano nelle 13 liste a supporto di Gaetano Manfredi, su cui puntano Partito Democratico, Cinque Stelle, Italia Viva, Liberi e Uguali, Centro Democratico, e altri. Nella civica che porta il nome del candidato, troviamo Mariano “Billo” Paolozzi (classe 1989), giornalista, figlio del recentemente scomparso Ernesto, grande intellettuale napoletano, e che aprirà la sua campagna elettorale giovedì 9 settembre alle ore 19:00 presso il teatro Sannazaro di Napoli (via Chiaia). Nella stessa lista, anche Enrico Mango (1987), giovane imprenditore napoletano attento al tema della mobilità sostenibile e della risorsa mare.

Manifesto elettorale Manfredi (1)

Perno della coalizione è il Partito Democratico, che, con il 32enne Segretario Marco Sarracino, ha impresso un ricambio generazionale non da poco a una formazione che nelle scorse elezioni comunali (2016) ha toccato il minimo storico. Tenteranno il “salto” dalle varie Municipalità in cui sono già consiglieri agli scranni del Comune Tommaso Nugnes (1989), Gennaro Acampora (1986), Nicola Pezzullo (1984) e Pasquale Esposito (1980).

Manifesto elettorale Manfredi (3) PD

Anche la sinistra più pura di Napoli Solidale, realtà riconducibile a Liberi e Uguali (formazione parlamentare composta dai partiti Articolo 1 e Sinistra Italiana) prova a rinnovarsi. La lista, in maggioranza composta da donne (un’altra importante novità nel panorama di queste elezioni), ha in Anna Starita (1993), professionista nel campo legal-tributario e componente della direzione nazionale di Articolo 1, forse la promessa più interessante. Alla giovane esperienza di Enrico Von Arx, classe 1988 con già due mandati di consigliere municipale alle spalle, si affida invece la lista Azzurri per Napoli, formazione che vede insieme esponenti di Italia Viva e fuoriusciti di Forza Italia, partito che ufficialmente appoggerà il candidato di centro-destra, Catello Maresca.

Manifesto elettorale Manfredi (2)

Il rinnovamento di Antonio Bassolino

Cinque sono le liste che invece supporteranno Antonio Bassolino, nome storico della sinistra italiana che a tanti ragazzi sta dando spazio. Una su tutti, Rosanna Laudanno, giovanissima (24 anni) capolista di Bassolino per Napoli. Rosanna è consigliera uscente della II Municipalità, eletta a soli 19 anni: la gestione del verde pubblico e i servizi essenziali alla cittadinanza come i trasporti sono le sue battaglie di punta. Affianco a lei, Marco Gaudini (1987), Assessore uscente alla Mobilità, che nei pochi mesi in cui ha ricoperto questa carica ha provato a invertire una tendenza che vede Napoli ai minimi storici in termini di qualità del trasporto pubblico. Tuttavia, il premio di giovanissimo della compagnia va a Gennaro Broscritto, studente di appena vent’anni, candidato sia al Comune che alla V Municipalità. A fare da coach ideale a questi ragazzi c’è Luciano Crolla, capolista di Azione, il partito di Carlo Calenda che a Napoli è schierato al fianco di Bassolino. Luciano è un po’ più in là con gli anni (classe 1975), ma lo spirito è ancora quello fresco di chi si schiera per convinzione e non per convenienza.

Manifesto elettorale Bassolino

La giovane continuità di Alessandra Clemente

Fra i tre candidati a Sindaco d’area centro-sinistra, sicuramente svetta per età Alessandra Clemente. Classe 1987, enfant prodige della politica partenopea, è l’unica che si richiama apertamente all’uscente amministrazione di Luigi De Magistris, di cui è stata Assessore ininterrottamente dal 2013, quando aveva solo 26 anni. Già nelle scorse elezioni comunali del 2016 si è confrontata con il voto, venendo eletta con 4.666 preferenze. Durante la seconda sindacatura De Magistris, si è ricavata crescente spazio e visibilità, in una giunta che, si deve riconoscere, ha avuto il merito di mettere sulla linea del fuoco tanti trentenni come Eleonora De Majo (1988), il già citato Marco Gaudini (1987), Luigi Felaco (1985), Rosaria Galiero (1986) e Alessandra Sardu (1985). Fedele a questa “linea verde”, affollano le 3 liste a supporto della Clemente giovani come Francesco Carignani di Novoli (1984), la stessa Rosaria Galiero, Marco Giacalone (1987), Laura Bismuto (1980), Guido De Gregorio (1985), fino al giovanissimo Emanuele Conato (1996).

Manifesto elettorale Clemente

Tanti i giovani, ma troppi i candidati

Napoli, dunque, si conferma città giovane anche in vista del prossimo appuntamento elettorale. Chissà però se l’affollarsi di tanti candidati favorirà il ricambio generazionale. Infatti, per le elezioni del prossimo ottobre sono state presentate ben 35 liste: ognuna di esse può essere riempita con 40 nomi. Ciò comporta circa 1.400 candidati, per un corpo elettorale che, alle scorse regionali del 2020, è stato di 779.947 aventi diritto. Ciò significa che c’è un candidato ogni 558 votanti. O meglio: potenziali votanti. Infatti, l’affluenza alle regionali del 2020 è stata su Napoli città pari al 46%. Alle comunali del 2016, invece, era del 54%. Considerata la chiusura di un ciclo politico, quello di De Magistris, è verosimile ritenere che quest’anno la partecipazione al voto sarà superiore: difficilmente però si andrà oltre il 60% registrato nel 2011, quando si votava a chiusura del ciclo del Sindaco Rosa Russo Iervolino. Se così fosse, la soglia si abbasserebbe a circa 470.000 votanti, il che comporta un candidato ogni 335 aventi diritto.

Tale frammentazione avvantaggia chi si presenterà alla competizione del prossimo ottobre con un retroterra politico già forte. In tale contesto, infatti, i potenziali bacini di voti e di conoscenze si sovrappongono, rendendo estremamente complessa la competizione per chi cerca di emergere, tanto più considerando la presenza di tre candidati della stessa area politica, vale a dire di centro-sinistra. Inoltre, la deprecabile abitudine della moltiplicazione delle liste peggiora ancor di più il quadro, disperdendo in modo improduttivo i voti. Un esempio su tutti: come ricorda Raffaele Dobellini, alle elezioni partenopee del 2016 furono presentate 41 liste. Di queste, ben 30 non raggiunsero neanche il 2%.

Ci si ritroverà in consiglio comunale: appello per una campagna elettorale serena e costruttiva

Una gran diversità di liste, soprattutto nella stessa coalizione, rischia infine di gettare un’ombra sul futuro governo della città. Realtà troppo composite, infatti, possono comportare consigli comunali eccessivamente cangianti. L’agonia dell’ultimo quinquennio di De Magistris ne è la riprova, in quanto contrassegnato da importanti fenomeni di trasformismo che hanno portato il Comune di Napoli ad essere, nei fatti, paralizzato da quasi due anni, nell’impossibilità di approvare perfino i disastrati bilanci.

E’ quindi lecito lanciare un appello ai tanti candidati per una campagna elettorale dai toni sereni e costruttivi. Non è inverosimile pensare che, passata la bolgia elettorale, e quando i nodi della città verranno al pettine, il vincitore (che sarà probabilmente di centro-sinistra) potrà e dovrà contare sull’appoggio anche dei consiglieri eletti nelle liste dei suoi antagonisti d’area, allargando eventualmente la maggioranza, magari proprio a giovani eletti, che sarebbe bello costituissero uno schieramento trasversale per battaglie comuni: del resto, la politica è l’arte del possibile.

Dunque, un augurio di buon voto, e speriamo si faccia largo una nuova generazione di napoletani, che sappia dare risposte ai tanti coetanei dei giovani candidati costretti a emigrare per costruirsi un proprio futuro: il vero dramma di una città che rischia di spegnersi, e che ha bisogno della buona politica per restare viva.

 

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