La nuova piazza Garibaldi si scopre, guardando al futuro di Napoli Est

La nuova piazza Garibaldi prende sempre più forma. A circa un anno e mezzo (dicembre 2013) dall’inaugurazione della stazione della metro Linea 1, lo scorso venerdì 24 aprile 2015 è stata inaugurata la cosiddetta “piazza ipogea”, con il sottopasso di collegamento fra la stazione della Linea 1 e la Stazione Centrale delle Ferrovie.

Il progetto di ridisegno di piazza Garibaldi comincia nel lontano 2004, quando Dominique Perrault, architetto parigino di fama internazionale, riceve l’incarico dal Consorzio Metropolitana di Napoli (MN), che dal 1976 (anno di posa della prima pietra) è il general contractor per la realizzazione della Linea 1 del metrò. La sfida si presenta subito enorme. Infatti, con la demolizione della vecchia stazione centrale negli anni ’60 e l’arretramento del fascio di binari nella posizione dell’attuale stazione, piazza Garibaldi si trasforma in un enorme vuoto urbano di quasi sei ettari: uno spazio confuso, schiavo del traffico, e sostanzialmente abbandonato a sé stesso nel degrado più totale, senza una visione programmatica.

La sfida, dunque, prima di essere urbanistica, è sociale: l’occasione dell’arrivo di una nuova importante linea di trasporto pubblico diventa un vettore di riqualificazione economica e culturale di quella che è, a tutti gli effetti, la porta principale di accesso della città. Infatti, la sola Stazione Centrale di Napoli accoglie quasi 140.000 passeggeri al giorno – più di 50 milioni l’anno. Il tutto senza considerare i passeggeri generati dal terminal dei bus extraurbani, dalla stazione della metropolitana Linea 2 e dalle linee della Circumvesuviana. Un flusso imponente di persone, ognuna con diverse esigenze trasportistiche e di vita, che richiedono d’essere guidate da nuove e più appropriate strutture.

Da queste premesse, la nuova piazza Garibaldi viene quindi immaginata come un luogo d’incontro e non di semplice passaggio. Sul lato sud (inaugurato lo scorso venerdì), cogliendo la necessità di dover collegare la stazione della Linea 1 (collocata al centro della piazza) con la Stazione Centrale e la stazione della Linea 2, Perrault realizza una vera e propria “galleria commerciale – piazza ipogea” a circa dieci metri di profondità, la cui gestione sarà affidata a Grandi Stazioni, l’azienda del Gruppo Ferrovie dello Stato che amministra i principali terminal ferroviari italiani (fra cui, per l’appunto, Napoli Centrale). La piazza-galleria permette di accedere direttamente alla Stazione Centrale al piano -1, evitando così l’attraversamento pedonale di corso Lucci. A coprire l’asse attrezzato vi è la scenografica pensilina in carpenteria d’acciaio, che richiama la copertura della Stazione Centrale disegnata dal grande architetto Pier Luigi Nervi. La copertura, che parte dal livello della piazza ipogea, si articola come un gigantesco pergolato per un’altezza totale di 16,5 metri, e si sviluppa, nelle parole di Perrault, “come una superficie prismatica cangiante alla luce per effetto della verniciatura metallica della struttura e delle vele, realizzate in PVC microforato”. Per una precisa scelta architettonica, il pergolato non offre copertura dalla pioggia, bensì dai soli raggi solari.

L’inaugurazione della piazza ipogea è solo il primo passo per completare la riqualificazione di piazza Garibaldi. Tanto resta ancora da fare: i lavori sul lato nord della piazza (di competenza delle Ferrovie dello Stato) sono in ritardo di più di un anno, ma varrà la pena aspettare. Infatti, è prevista la realizzazione di un parcheggio sotterraneo da circa 300 posti auto e un parco pubblico. Un’altra “zona verde” sorgerà invece attorno la statua di Garibaldi, verso corso Umberto, dove sarà valorizzata anche l’attuale linea tranviaria.

Tuttavia, la nuova piazza Garibaldi potrebbe rappresentare solo l’inizio di un disegno più grande, che mira in una prima fase alla riqualificazione di corso Lucci/Galileo Ferraris, per poi espandersi all’intera zona di Napoli Est. Come illustrato dallo stesso Perrault durante la conferenza “Grand Paris – Grand Naples”, tenutasi giovedì 23 aprile 2015 presso il centro congressi dell’Università Federico II (via Partenope 36), ora che si è vicini al completamento della piazza è necessario mirare al recupero delle zone circostanti, anch’esse caratterizzate da soluzioni urbanistiche scadenti e da anni di incuria. Pertanto, di concerto con le Ferrovie dello Stato, con il Consorzio MN e con il Comune (presente alla conferenza con l’Assessore alle Infrastrutture Mario Calabrese), l’architetto francese sta procedendo all’elaborazione di un progetto per il recupero dell’ex-scalo merci della Stazione Centrale, immaginando la creazione di un grande boulevard pedonale circondato da diversi edifici di nuova realizzazione. Una riqualificazione che, almeno nelle intenzioni del Comune, sarà da estendere anche verso Porta Nolana, interrando i binari della Circumvesuviana e procedendo così a chiudere una vera e propria ferita urbanistica, ricongiungendo finalmente corso Lucci con via San Cosmo e corso Garibaldi.

Appare chiaro come l’arrivo della Linea 1 della metropolitana rappresenta, e ancor di più rappresenterà nel prossimo futuro, una straordinaria occasione di rinascita per un quartiere troppo a lungo dimenticato, a dimostrazione di come le moderne infrastrutture di trasporto possano essere veicoli di sviluppo economico e sociale. In questo senso, Perrault ha tracciato un parallelismo con la costruenda stazione di Villejuif, alle porte di Parigi. Anche in quel caso, l’occasione della realizzazione di una nuova fermata della metropolitana viene colta per realizzare un progetto di riqualificazione urbana di più ampio respiro. Il paragone nasce nell’ambito dell’atelier del Grand Paris, il programma istituito dall’ex-Presidente francese Nicolas Sarkozy nel 2008 al fine di immaginare il futuro urbanistico della capitale transalpina. Al Grand Paris prendono parte numerose firme dell’architettura internazionale, fra le quali, per l’appunto, Dominique Perrault. Ad ogni architetto è stato chiesto di tracciare un’ideale liaison fra Parigi e un’altra città europea su determinati temi: Perrault, avendo lavorato sia nella Ville Lumiere che a Napoli, ha scelto quest’ultima come caso di studio.

La conferenza “Grand Paris – Grand Naples”, oltre a illustrare nel dettaglio come sarà la futura piazza Garibaldi una volta completata, è stata dunque l’occasione per immaginare uno sviluppo dell’intera area attorno la Stazione Centrale, con un occhio anche ad un’altra grande scommessa per il futuro di Napoli: l’area est, sulla quale, negli anni, sono fioriti tanti progetti, la maggior parte dei quali rimasti al palo. Del resto, con la recente istituzione della Città Metropolitana, è urgente ripensare al capoluogo partenopeo non più in termini di singolo Comune, ma come metropoli in grado di competere sul palcoscenico europeo. Per far ciò, beninteso, sono necessari enormi investimenti in numerosi settori strategici, a partire dal porto e dalle infrastrutture di trasporto. Tuttavia, per non ripetere gli errori del passato, è assolutamente indispensabile una programmazione organica, che abbia alle spalle una visione di città che guardi ai prossimi decenni, e non alle prossime scadenze elettorali. Un processo per il quale, forse, un supporto da un grande architetto ed urbanista francese può risultare fondamentale.

Per maggiori informazioni:

Di seguito, alcune immagini che riassumono la storia di piazza Garibaldi

Garilbadi 1920

Piazza Garibaldi negli anni ’20: il corpo di fabbrica della vecchia Stazione Centrale occupava, nei fatti, l’intera piazza

Garibaldi pre

Nel dopoguerra, si decide di arretrare la Stazione Centrale, abbattendo il vecchio manufatto ed affidando a Pier Luigi Nervi la realizzazione di un nuovo terminal. Questa operazione crea un vuoto urbano di quasi sei ettari che, senza programmazione, degenera in uno spazio confuso e invivibile

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La nuova piazza Garibaldi nel progetto di Dominique Perrault: a sinistra l’accesso di un parcheggio sotterraneo, a destra la galleria commerciale ipogea con l’ingresso del metrò Linea 1 (inaugurata il 24 aprile 2015), sullo sfondo la Stazione Centrale delle Ferrovie dello Stato

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La galleria commerciale ipogea di piazza Garibaldi oggi

 

(Articolo pubblicato per conto della testata giornalistica QdN – Qualcosa di Napoli e disponibile al seguente LINK)

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