Di necessità, virtù: il caso EAV, fra tradizione e innovazione

Qual è la cifra del cambiamento? Quando si può dire che in un’azienda, in un’istituzione, si stanno inserendo elementi di novità, si cambiano i paradigmi, si rovesciano le prospettive? In un’epoca di transizione politica e sociale, in cui si passa da vecchi a nuovi modelli, spesso si abusa di concetti come innovazione e sperimentazione. Risulta difficile definirli, individuarli, e, quindi, raccontarli – che è il compito di chi scrive per testate d’informazione. Tuttavia, il diffondere le buone pratiche è un compito fondamentale: infatti, il rischio che la breccia da queste aperta nella società si richiuda rapidamente è molto concreto, soprattutto in contesti sociali difficili.

In questo senso, quanto sta avvenendo nell’Ente Autonomo Volturno (EAV), la più grande azienda di trasporto pubblico locale del Meridione, controllata al 100% dalla Regione Campania, merita di essere raccontato. EAV è un’azienda da più di 3.000 dipendenti, che gestisce servizi su gomma per oltre 17 milioni di bus/km ed una rete ferroviaria di circa 300 km per 150 stazioni, rappresentando così il perno della mobilità in Campania, soprattutto nell’area di Napoli. Un gigante però dai piedi d’argilla, gravato da un debito pesantissimo accumulatosi in quasi due decenni. A seguito di un contributo finanziario straordinario concesso dal decreto legge 193 del 22 ottobre 2016, stimabile in circa 600 milioni di Euro, è cominciato un delicato lavoro di rilancio da parte della dirigenza guidata dal Presidente Umberto De Gregorio, in carica da luglio 2015. Con un tocco di inventiva tutta partenopea, e facendo di necessità virtù, si sta portando avanti quel che si può definire a tutti gli effetti un processo d’innovazione su più fronti, provando ad inserire elementi di novità e combattendo al contempo mali atavici che caratterizzano l’azienda, così come larga parte delle pubbliche amministrazioni.

Assieme all’ormai classico taglio dei dirigenti, passati da 23 a 15 per un risparmio di circa 1.4 milioni di Euro, ha sollevato un grande dibattito la strategia adottata per contrastare l’odioso fenomeno dell’assenteismo. Incrociando le informazioni ricavate dai profili dei dipendenti sui social network con il lavoro di alcuni investigatori privati, la dirigenza EAV è riuscita ad individuare i cosiddetti “furbetti del cartellino”, licenziandone ben 12 durante il 2017. Un segnale fortissimo, soprattutto in un Paese che, secondo un recente rapporto del Centro Studi ERMES, vede in media 50 giorni di assenza l’anno per ogni dipendente pubblico, molti dei quali a causa di un abuso della famosa legge 104. Nonostante le polemiche sollevate dal metodo, e le perplessità dei sindacati, il Presidente EAV, sempre molto attivo sui social, ha così spiegato il motivo di questa scelta: “Firmare una lettera di licenziamento non è mai facile. Ti trema la mano e ti palpita il cuore. Ti chiamano in molti per farti ragionare e ripensare. Ed io ci penso e ripenso. Ma il mio pensiero va a chi cerca un lavoro e non lo trova, agli esclusi, ai giovani che si accontentano di briciole. Il mio pensiero va a chi combatte giorno per giorno nei treni, nei bus, negli uffici, assumendo responsabilità e mettendoci la faccia. Ed allora il coraggio di firmare diventa un atto dovuto. EAV è una grande famiglia in cammino fatta di gente che lavora. Questa grande famiglia di gente per bene va tutelata. Chi lavora va premiato. Chi finge di lavorare, chi inganna i colleghi e gli utenti, invece, non merita rispetto”.

Parole forti, che però sottendono ad un principio: è necessario stringere la cinghia e procedere uniti, lavoratori e dirigenza, per il rilancio dell’azienda, approfittando di un quadro economico e politico difficilmente replicabile. In questo senso, lo scorso 4 maggio è stata annunciata la chiusura del contenzioso riguardante il crac della controllata EAV Bus, colpevolmente lasciata fallire nel 2012 dalla vecchia giunta regionale di centrodestra, e su cui pendeva una richiesta della Curatela di circa 84 milioni di Euro. Dopo una lunga trattativa, si è riusciti a chiudere a 25 milioni, oltre a 19 milioni che l’azienda verserà ai propri dipendenti per il TFR, garantendo loro tutti i diritti maturati. Un risultato straordinario, frutto di un grande impegno amministrativo e di un concreto supporto politico della Regione Campania guidata da Vincenzo De Luca.

E’ questo solo un esempio dei complessi processi che, a seguito dell’immissione di risorse del 2016, si stanno portando avanti. I più delicati in atto sono lato ferro che, con un parco treni vecchio in alcuni casi anche di quarant’anni, è ora oggetto di una pesante opera di revampizzazione e potenziamento grazie all’immissione di nuovi treni, la cui consegna era, manco a dirlo, ferma da anni per mancanza di risorse. Nel giro di un biennio, verrà restituita alla cittadinanza un servizio decisamente migliore, in particolare con i treni Alfa 2 ed Alfa 3, realizzati da Titagarh Firema Adler. Al contempo, sono ripartiti i piani di ampliamento della rete su ferro, risalenti al decennio 2000-2010 durante il quale il prof. Ennio Cascetta era Assessore ai Trasporti della Regione Campania, come elencato in dettaglio sul sito internet dell’azienda. Si sta procedendo al potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria esistente, attraverso numerosi raddoppi sulle linee Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana, ed all’apertura di una dozzina di nuove stazioni. Non ci si dimentica, però, di quelle già esistenti, specialmente nelle aree più periferiche e disagiate, anche grazie ad interessanti partnership pubblico-private – come ad esempio è avvenuto alla stazione di Gianturco, ristrutturata da Engineering, società leader nel campo dell’ingegneria informatica, ed inaugurata lo scorso febbraio. Altre tre stazioni, invece, saranno abbellite grazie ad un accordo con l’Accademia di Belle Arti di Napoli: il progetto, leggere per credere, vedrà il finanziamento di 490.000 Euro ricavati da un procedimento penale nei confronti di un ex dipendente EAV accusato di peculato.

La qualità degli spazi è un capitolo fondamentale della guerra all’inciviltà, come dimostra il restyling della stazione di Portici, inaugurata ad aprile 2018 grazie ad una collaborazione con Inward, l’osservatorio sulla creatività urbana, su progetto dell’artista di strada Mattia Campo Dall’Orto. Sempre in tema di streetart, il murales raffigurante Massimo Troisi e Alighiero Noschese, realizzato nell’ottobre 2017 nella stazione di San Giorgio a Cremano, città natale dell’attore, è stato vandalizzato la notte successiva l’inaugurazione. In EAV non ci si è persi d’animo, ed attraverso una raccolta fondi online sulla piattaforma “Meridonare” della Fondazione Banco di Napoli, si sono trovate le risorse per ripristinare lo stato dei luoghi. Sempre grazie al fundraising, EAV e la Regione Campania si sono contraddistinte per un gesto di grande solidarietà, donando più di 30.000 Euro alla famiglia di Franco Della Corte, la guardia giurata barbaramente assassinata da una baby gang nella notte del 3 marzo scorso mentre era in servizio alla stazione Piscinola della metropolitana linea 1, gestita dall’Azienda Napoletana Mobilità (ANM), controllata dal Comune di Napoli. A dimostrazione di come la solidarietà non conosca confini aziendali ed istituzionali.

Non è facile promuovere la sicurezza quando si attraversano con oltre 300 km di linee e 150 stazioni una delle province più difficili d’Italia, quella napoletana. Assicurare un presidio fisso delle forze dell’ordine in ogni scalo è praticamente impossibile. Su questo tema, il Presidente De Gregorio ha più volte sollevato la necessità che le competenze della Polizia Ferroviaria vengano estese anche alle reti regionali delle ferrovie concesse. In attesa di una modifica delle norme nazionali in tal senso, si fa necessità virtù, affidandosi alla tecnologia. Nasce così SAM, l’app che, attraverso il proprio smartphone, assiste i passeggeri esposti ad azioni criminali o che necessitano di supporto sanitario. Toccando l’applicazione, questa si interfaccerà con un operatore della sicurezza in centrale, che, ricevendo la posizione di chi richiede aiuto, vedrà quello che sta accadendo attraverso la fotocamera del cellulare e potrà attivare subito gli interventi di soccorso. Vi è anche una versione dedicata ai dipendenti EAV, chiamata VERA, ed attiva su appositi supporti informatici forniti dall’azienda ai propri lavoratori.

Dunque, è obiettivo di EAV avere stazioni sempre più sicure ed interconnesse: in questo senso va ad inserirsi il programma di interventi “Smart Stations”, finanziato con circa 28 milioni di Euro di fondi europei a valere sul ciclo di programmazione POR 2014/2020. Si prevede l’installazione di tecnologie ITS (Intelligent Transport System), la realizzazione di interventi relativi alla bigliettazione elettronica, all’informazione e ai servizi all’utenza, alla sicurezza e alla infrastruttura tecnologica, con particolare riferimento al collegamento in fibra di tutte le stazioni verso il Centro di Controllo Aziendale. Già oggi, EAV si può fregiare di essere la prima azienda di trasporto cardioprotetta d’Italia, grazie ai defibrillatori acquistati nel gennaio 2018 con il contributo del fondo di solidarietà interno di EAV. Ciò ha consentito, appena un mese fa, di salvare un passeggero di 60 anni colpito da malore nella stazione di Sorrento, che ha ricevuto il primo soccorso dagli addetti di stazione, formati appositamente per fronteggiare queste evenienze.

Emerge chiaro da quanto descritto che la dirigenza EAV sta cercando di rilanciare l’azienda con un mix di interventi tradizionali e pratiche innovative, salvaguardando al contempo la coesione interna del personale. In tal senso si inserisce la grande cura della comunicazione, in particolare via social, che il Presidente De Gregorio dedica alle rimostranze ed alle segnalazioni sia degli utenti che, soprattutto, dei dipendenti. Un’attenzione allo spirito di squadra che emerge anche nella recente partecipazione di EAV alla “Walk of Life”, la maratona organizzata annualmente dalla Fondazione Telethon per sostenere la ricerca sulle malattie genetiche, o l’istituzione nel febbraio 2018 della “Banca delle Ferie Solidali” (BFS) in cui far confluire, da parte dei lavoratori che vorranno aderire all’iniziativa, giorni di ferie maturati e non fruiti, permessi, riposi, per destinarli a lavoratori che hanno necessità di assistere loro familiari di primo grado, conviventi, affetti da gravi patologie. Una misura a costo zero per EAV, dove l’azienda è vista come una comunità solidale.

Sempre nell’alveo della coesione fra dipendenti, si inserisce l’incentivo al car pooling, vale a dire la condivisione dell’auto per recarsi sul luogo di lavoro. Il mobility manager EAV, l’ing. Mario D’Avino, coadiuvato da un giovane studente dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ha elaborato un dettagliatissimo piano degli spostamenti aziendali, classificando i percorsi casa-ufficio di tutti i dipendenti. E’ emerso come il 58% prenda l’auto tutti i giorni, ma solo il 4% la condivida. Ciò significa un mare di auto che, tutte le mattine, invade le sedi EAV, con tutte le conseguenze del caso. Da qui, la necessità di mappare la situazione, per progettare un sistema di trasporto aziendale con l’obiettivo di disincentivare il trasporto individuale. Il rapporto pubblicato, lungo ben 52 pagine, ha attirato l’attenzione di JoJob, uno dei primi portali internet di carpooling in Italia, che offre oltre 17.000 passaggi a settimana, operando in 125 aziende diffuse su tutto il territorio nazionale. Grazie a questa sinergia EAV-JoJob, circa 300 dipendenti (il 10% della forza lavoro) hanno aderito all’iniziativa. In tre mesi, circa 800 sono stati i viaggi effettuati in carpooling, per circa 21.000 km percorsi in condivisione, per un risparmio stimato di oltre 1.600 kg di CO2. L’equipaggio medio certificato è stato di 2,4 persone per auto (si consideri che a Napoli il coefficiente di riempimento di un’automobile è pari all’1,2). I 20 dipendenti più virtuosi hanno ricevuto pochi giorni fa un premio in buoni carburante.

Dunque, in un contesto economicamente e socialmente difficile, una delle più grandi aziende pubbliche del Paese prova a risalire la china dopo anni difficili, fra mille sforzi e tanta inventiva. E’ presto per valutare la qualità complessiva delle azioni messe in campo, sia per rilanciare il servizio che per aumentare la coesione fra dipendenti. Tuttavia, come si suole dire, anche il più lungo dei viaggi comincia con il primo passo. L’importante è che sia quello giusto, e che vada nella direzione di valori di civiltà, rispetto del prossimo e, soprattutto, attenzione ai migliaia di pendolari che, ogni giorno, affollano le stazioni EAV, con la speranza di un trasporto sempre migliore ed efficiente.

 

(Articolo pubblicato per conto della testata giornalistica QdN – Qualcosa di Napoli e disponibile al seguente LINK, nonché per la rivista Mobility Press Magazine, e disponibile al seguente LINK – pagine da 7 a 10)

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