Cercando ragioni razionali per credere nell’assurdo

Dieci anni volati in un soffio. Dieci anni di sconvolgimenti, soprattutto nel web, che ora come non mai influisce nelle nostre vite, in particolare attraverso i social. Dieci anni di esistenze che cambiano, quotidianità che mutano. Eppure, quando si va via per sempre, è difficile non lasciare traccia nelle esistenze altrui, soprattutto se per scelta di vita si è deciso di dedicarsi alla parola in tutte le sue forme.

Il 10 settembre del 2010 veniva tragicamente a mancare Lucilla Fuiano, giovane collaboratrice de La Repubblica Napoli. Giornalista pubblicista, era un’esperta di semantica del web presso la cattedra di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno. Per anni ricercatrice all’estero, aveva al suo attivo anche diverse collaborazioni con il noto sociologo Derrick de Kerckhove, direttore del “McLuhan Program”, di cui Lucilla era professore membro.

Lucilla Fuiano

Fin qui, brevemente, il curriculum accademico. Tuttavia, la sua vera natura si esprimeva nei racconti, pubblicati sulle pagine de La Repubblica Napoli sotto lo pseudonimo di Lucilla Effe a partire dal 22 maggio 2005, quando esordì col racconto “Ultima eco di un poeta beat – Cercando ragioni razionali per credere nell’assurdo. Aveva anche collaborato con l’associazione Homo Scrivens per la prima edizione dell’Enciclopedia degli Scrittori Inesistenti (Boopen Led editore) e con la casa editrice artigianale “Il Filo di Partenope”, che a fine 2010 ha pubblicato un suo racconto, G@ilda, per la collana “I Librini”.

I temi della scrittura di Lucilla incrociavano alla perfezione la sua giovane età (appena trent’anni), le sue passioni (principalmente, i viaggi) e il suo lavoro. Molto di quanto da lei intravisto è oggi una stabile realtà, come la frammentazione della società, una vitalità dei giovani non più costretta in precostituiti stilemi, ed una loro quasi esasperata wanderlust – che ricorda molto una fuga da sé, da realtà spesso soffocanti e con scarse prospettive. Su tutto, colpisce l’aver predetto l’esplosione della websfera, in particolare il fenomeno dei social, che all’epoca in Italia rappresentavano ancora una nascente realtà. Sono passati solo dieci anni ma, a guardarli retrospettivamente, sembrano molti di più.

Nel 2013, a tre anni dalla sua scomparsa, è stata pubblicata Out of the fishbowl, una raccolta dei suoi scritti. L’iniziativa non aveva scopo di lucro: infatti, le copie del libro furono donate a chi partecipò alla presentazione del volume, o a chi ne faceva richiesta ad un apposito indirizzo email. Ora, Out of the fishbowl è disponibile in formato PDF per chiunque volesse leggerlo: 14 racconti, impreziositi da una prefazione di Stella Cervasio, firma storica de La Repubblica Napoli nonché sua amica e mentore, e da un ricordo di Pier Paolo Ciriello.

Lucilla aveva trent’anni quando se ne andò, più o meno la mia età. Era una studiosa, una scrittrice, una professionista e una giovane adulta che si affacciava alla vita – ma soprattutto era mia cugina. Questo spazio virtuale, fatto principalmente di parole, quelle che lei amava tanto, è dedicato a lei.

Per leggere Out of the fishbowl di Lucilla Fuiano, clicca QUI.

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