Porta Est: il “costo zero” non esiste

Nei giorni scorsi, è stata approvata la nuova legge regionale sull’edilizia in Campania. Il Presidente Vincenzo De Luca, grande conoscitore ed appassionato di urbanistica (esempio ne è la sua Salerno), ha personalmente illustrato l’articolato nell’aula del Consiglio Regionale, basato sul rinnovo del costruito già esistente e sul risparmio di suolo.

CDN - Torri Enel con logo Regione Campania

Le Torri Enel, attualmente vuote: se riqualificate, un’ottima quanto prestigiosa sede per la Regione Campania con i loro 122 metri e 30 piani

Con l’occasione, si è tornati sulla cosiddetta “Porta Est”, incentrato sul recupero dell’ex scalo merci della stazione centrale di Napoli. Il progetto ha due anime: una di riqualificazione urbana, con la copertura del fascio dei binari della Circumvesuviana di Porta Nolana, il potenziamento della fermata EAV di piazza Garibaldi, nonché dell’adiacente terminal dei bus extraurbani. Vi è poi la realizzazione di un parco e di cubature destinate a uffici come la nuova sede della Regione Campania, riunendo funzioni ora dislocate in diverse zone della città quali Santa Lucia e il Centro Direzionale (CDN), recuperando così circa 15 milioni di fitti passivi. Un progetto da 1 miliardo di Euro, di cui 300 milioni solo per la nuova sede della Regione. Cifre con le quali si potrebbe ripensare il volto di un’intera città.

Un coro unanime contro il progetto di Porta Est

Come già evidenziato dal sottoscritto sulle pagine de La Repubblica Napoli il 16 dicembre 2021 e il 31 maggio 2022, lo svuotamento del CDN pone rilevanti temi urbanistici e sociali. Preoccupazioni riprese su altri organi di stampa anche dai noti architetti Uberto Siola e Massimo Pica Ciamarra, nomi che hanno plasmato l’identità della nostra città. A loro si unisce l’accademico Luca Molinari, che in una lucida intervista mette in guardia dall’inutilità di nuove cubature: un concetto vecchio di città.

Oltre agli architetti, anche il mondo delle professioni è contrario al progetto di Porta Est: Costanzo Jannotti Pecci, Presidente degli Industriali partenopei, e Angelo Lancellotti, Presidente dell’Associazione Costruttori (ANCE) sono voci di un certo peso, cui si sommano il Direttore dell’unico albergo della zona, l’Holiday Inn, oltre a ristoratori e commercianti, già piegati dal covid e che, davanti alla prospettiva di un CDN ancor più vuoto, si stanno riunendo in un comitato di protesta. Unica voce a favore: Ambrogio Prezioso, costruttore, ora a capo di Estra Moenia, associazione “rivale” degli Industriali partenopei (di cui un tempo era a capo), realtà a quanto pare molto interessata ai nuovi palazzi. Sarà un caso?

CDN - Torri con statua

In primo piano la Torre Francesco, sede dell’AGCOM e del quotidiano “Il Mattino”

Nel mentre, per contrastare il declino del CDN, Elisabetta Garzo, Presidente del Tribunale, e Antonio Tafuri, Presidente degli Avvocati (due categorie fortemente interessate vista la presenza del più grande Palazzo di Giustizia d’Europa), auspicano che si potenzi e non si abbandoni il quartiere, proponendo che sia sede anche del Giudice di Pace, attualmente ospitato nell’inadatta caserma Garibaldi a via Foria, e del TAR, ora in un edificio di pregio nel centro della città, l’ex hotel De Londres a piazza Municipio – chissà che non interessi ai magazzini Rinascente, che lo scorso maggio hanno dichiarato di essere impegnati nella ricerca di uno stabile per la nuova sede napoletana.

E’ tempo di discutere sul progetto nelle sedi preposte

L’amministrazione Manfredi ha dato prova di voler puntare sulla riqualificazione dell’esistente: lo testimoniano le intese per potenziare la Linea 2 della metropolitana e la Tangenziale, recentemente firmate con Ferrovie dello Stato e Autostrade. Lo stesso vale per il recupero del molo San Vincenzo: una complessa triangolazione istituzionale fra Marina e Ministero della Difesa. Dimostrazione dell’importanza di avere una giunta autorevole ed esperta in cui, al posto della compianta Mia Filippone, è ora Vicesindaco Laura Lieto, Assessore all’Urbanistica: certificazione di quanto sia importante tale delega per Palazzo San Giacomo.

CDN - Elodie

Un’immagine del nuovo video della cantante Elodie, girato al Centro Direzionale

Eppure, mentre la città si interroga e la nota cantante Elodie gira il video del suo ultimo singolo al CDN, elevandolo a luogo della modernità partenopea (controllare Instagram per credere), il dibattito su Porta Est lambisce appena il Consiglio Comunale, distratto forse dalle imminenti elezioni. Infatti, i soli consiglieri Bassolino e D’Angelo hanno sollevato la vicenda, in cui però il Comune gioca un ruolo cruciale: del resto, per approvare il progetto serve una variante al piano regolatore.

Il Comune deve puntare a riqualificare l’esistente

I tempi sono dunque maturi per analizzare Porta Est, preservandone la vena di riqualificazione urbanistica, ma stralciando nuove cubature, puntando sul recupero del CDN come chiesto da numerose e importanti forze sociali della città che auspicano una politica che sappia finalmente ascoltare, iniziando una lunga opera di concertazione fra enti pubblici e privati per portare lì Giudice di Pace e TAR, nonché tutta la Regione: è il ruolo del Comune, che deve mediare con i proprietari dei palazzi del Centro Direzionale, stabili che attualmente non hanno mercato. Del resto, in urbanistica il “costo zero” non esiste. Le esternalità negative di un abbandono dell’area sarebbero enormi per una città che già fa fatica nel recuperare l’esistente come Bagnoli o Palazzo Fuga: a chi serve aprire una nuova ferita?

Nel cielo di Milano, spesso citata come modello da imitare, si dimentica di dire che svettano scintillanti palazzi completamente vuoti, fra cui l’iconico Pirellone, un tempo sede della Regione Lombardia e oggi soppiantato da un palazzo nuovo di zecca costruito a una sola fermata di metro di distanza: esattamente quanto succederebbe a Napoli, dove la Regione Campania occupa ben 4 palazzi al Centro Direzionale.

CDN - Notturna

Il Centro Direzionale al tramonto, con il gioco di luci classico dei grattacieli

In un mondo dove l’organizzazione del lavoro post covid è profondamente cambiata, nuovi uffici fisici servono sempre meno. Cosa accadrebbe a Napoli in un simile scenario, e perché agevolarlo? E’ tempo che la Vicesindaca e il Consiglio Comunale, a partire dalla Commissione Urbanistica presieduta da Massimo Pepe, si confrontino su questo, sapendo che il luogo del “ritorno al futuro” di Napoli già esiste: serve solo crederci un po’ di più.

 

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