L’imprevedibilità fa parte della vita. Bisogna accoglierla poiché incertezze e vacillamenti costellano la nostra tutt’altro che perfetta esistenza. E’ questo uno dei concetti chiave in “L’ora di lezione” (Einaudi, 2014) di Massimo Recalcati, noto psicanalista e saggista che qualche giorno fa è stato ospite del teatro Bellini. E quale città più imprevedibile di Napoli, dove la normalità non esiste. Neanche nei trasporti. Ne ho parlato martedì 1° aprile 2025 sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno.
Il caos trasporti a Napoli
Può così capitare, come la settimana scorsa, di trovare chiusa la metropolitana. Nessun avviso, solo un cartello appeso su un cancello sbarrato. Corse limitate a parte del percorso, soppresse sul resto della linea fino al cruciale snodo di piazza Garibaldi. Segue poi, quasi a mò di beffa, uno sciopero di sabato – sembra programmato da tempo. Chiusure dovute ad un improvviso aumento di permessi per malattia. Eppure, secondo l’Istituto Superiore di Sanità il picco d’incidenza dell’influenza stagionale è stato nella quarta settimana di gennaio. Si diceva, appunto, dell’imprevedibilità.
Quella richiamata anche dalla nuova Presidente dell’Azienda Napoletana Mobilità (ANM), la prof.ssa Rita Mastrullo, nella sua prima intervista. Un’uscita quantomai profetica (e non particolarmente felice), con la lezione di Recalcati che subito è arrivata chiara a tutto il consiglio d’amministrazione di ANM, fresco di nomina e che va a sostituire l’uscente Amministratore Unico, Nicola Pascale. Tuttavia, il trasporto pubblico o è affidabile, puntuale e frequente, o semplicemente non è. Qualcosa ben chiaro al Sindaco Manfredi che da ingegnere non ha visto nell’imprevedibilità il prodotto del caso, ma una forma di protesta strisciante dei lavoratori a seguito (pare) di alcune indennità non riconosciute nella busta paga di marzo.
A farne le spese, come sempre, i cittadini. Abbandonati a loro stessi senza neanche poter contare su informazioni tramite social. Muti quelli di ANM perché paradossalmente non ne è previsto l’aggiornamento durante il fine settimana – come se Napoli non fosse una meta turistica mondiale dove ormai i weekend sono più affollati dei giorni feriali. Resta sempre lo stesso problema: un regime frammentato di gestione del trasporto campano, dove manca un’unica app, un unico centro di raccolta dati che sia in grado di aggiornare gli utenti su quel che succede in tempo reale.
Manovre politiche sui temi della mobilità
Si capirà come l’amministrazione, che certamente sta investendo tempo e risorse sul tema trasporti, intenda affrontare un atteggiamento poco edificante dei lavoratori di una propria partecipata. In questo senso, sarebbe forse stata opportuna una riflessione a più ampio spettro sul CDA di ANM con i maggiori gruppi politici presenti in consiglio comunale (Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle su tutti). Nel mentre, le carte a livello macroscopico si muovono. E’ passato un po’ in sordina un accadimento politico importante: la nomina del nuovo Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti (MIT) in quota Fratelli d’Italia. Si tratta di Antonio Iannone, coordinatore locale del partito. E’ il quarto campano nel Governo Meloni, di cui ben due siedono al MIT (l’altro è il Sottosegretario Tullio Ferrante in quota Forza Italia).
Una decisione che potrebbe essere letta in ottica elezioni regionali per provare a strappare la Campania al centrosinistra. Del resto, le criticità nei trasporti sono un tema sentito dai cittadini che si troveranno a giudicare l’operato degli amministratori uscenti (o chi ne raccoglierà il testimone politico) in uno scenario in cui sembra continui a mancare una visione più ampia. Ad esempio, è di qualche giorno fa la presentazione del progetto definitivo per dismettere la ferrovia fra Gragnano e Castellammare per realizzare al suo posto un tram con appena sette fermate. Smantellare ferrovie è un brutto retaggio di qualche anno fa, quando la spending review era più forte dell’attenzione all’ambiente.
Guardare a nuovi modelli
Dall’altra parte d’Italia, in Piemonte, si è invece sperimentato l’opposto: riattivare una linea ferrata abbandonata da anni e darla in gestione non alle solite aziende comunali/regionali, ma ad una realtà privata, Arenaways, partecipata dal maggiore operatore ferroviario spagnolo, RENFE. Un’operazione innovativa che spezza il legame fra sindacati, politica e mobilità, per cercare di garantire ai cittadini il miglior servizio possibile.
Anche su questo verteranno i prossimi mesi di campagna elettorale in Campania, dove Napoli sarà il cuore dello scontro. Accadimenti come il recente caos trasporti non aiutano: lo spazio per l’imprevedibilità dovrà essere ridotto al minimo. Con buona pace di Recalcati.