Trasporti, la difficile ripartenza settembrina

Settembre è un mese di ripartenza. Si ritorna alla quotidianità, ma con un occhio al futuro – i “buoni propositi” che ognuno di noi formula. Vale anche per i trasporti partenopei, eternamente sospesi fra programmazione di lungo periodo e una difficile gestione giornaliera. Ne ho parlato mercoledì 27 settembre 2023 sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno.

Nuove problematiche sulla futura Linea 6

Archiviata la stagione estiva, che ha confermato Napoli come grande meta turistica, si pongono nuove sfide: se un tempo si aspettavano i periodi di “morbida” (ossia con meno traffico) per lavori sulle rete di trasporto, ora invece vi è una forte domanda di mobilità anche d’estate. Vanno dunque ripensati i servizi, sapendo che la finestra temporale per le manutenzioni straordinarie è sempre più ristretta.

Interventi eccezionali che stanno interessando i treni della metropolitana Linea 6. Su diversi organi di stampa si è riportato che le ruote dei veicoli, fermi da tempo e risalenti addirittura all’inizio degli anni ’90, abbiano presentato seri danni durante le prove di funzionamento in vista dell’apertura del metrò, prevista fra un anno dopo oltre due decadi di lavori. Un tema su cui si sta intervenendo, nell’ambito di un progetto funestato da ritardi e che tanto farà ancora penare i cittadini. Piuttosto che recuperare treni fermi da anni, preoccupa infatti la mancanza di spazi per poterne ricoverare di nuovi e più performanti. Del deposito, il cui progetto è stato presentato nel gennaio 2022, non si hanno aggiornamenti. Ciò significa che quando la linea aprirà le corse saranno poco frequenti: un film già visto sulla Linea 1.

Finalmente, trasporti fino a tardi

In risposta alle difficoltà di tutti i giorni, con uno sforzo nel bilancio comunale si è assicurata l’apertura fino alle 2 di notte nei weekend di metrò e funicolari. Un’operazione che risponde ad una necessità molto sentita dalla popolazione, ossia quella di lasciare a casa i mezzi privati per potersi godere la propria città di sera. Napoli è infatti la metropoli d’Italia dove il sistema dei trasporti chiudeva prima (fra le 22:00 e le 22:30), rispetto alle 00:30 quotidiane di Milano e alle 23:30 di Roma (1:30 nei weekend). I nuovi orari cambiano lo scenario, in un contesto dove c’è una domanda potenziale di trasporto pubblico praticamente anelastica.

Lo dimostrano i numeri degli abbonamenti gratuiti per gli studenti promossi dalla Regione Campania, che anche quest’anno superano quota centomila. Un’iniziativa meritoria senza pari nel Paese per numeriche, che certifica come lo strumento più efficace di contrasto al traffico sia la mobilità collettiva.

EAV fra progetti futuri e servizi deficitari

Quanto chiedono di garantire i Sindaci dei Comuni vesuviani nei confronti dell’EAV, che quest’estate ha introdotto corse dirette della Circumvesuviana fra Napoli, Pompei e Sorrento al fine di velocizzare i trasferimenti turistici a scapito però di una significativa riduzione delle fermate nelle singole realtà della provincia. Una sperimentazione che ha dato i suoi frutti in termini di puntualità e gradimento dei turisti, ma non dei residenti. Sul tema vi sono diverse scuole di pensiero: dall’esempio della S-Bahn fra l’aeroporto di Monaco e il centro città che, non saltando neanche una fermata, impiega quasi un’ora per appena 30 km (con buona pace dei tanti forestieri), all’iconica metropolitana di New York famosa per le linee espresse che effettuano solo le fermate principali.

Ci si augura che EAV abbia presto mezzi e infrastrutture sia per servizi normali che espressi. E’ però necessario chiudere quanto prima i tanti cantieri fra cui quelli del raddoppio di Castellammare, che continua a suscitare forti polemiche. Ha generato invece unanime consenso il progetto per raggiungere la stazione dell’alta velocità di Napoli Afragola con una diramazione della Circum da Volla. Un’opera forse sottovalutata nel dibattitto pubblico, ma essenziale al fine di assicurare l’accesso diretto ai treni AV per centinaia di migliaia di abitanti e che cambierà le abitudini di mobilità dei Comuni a est del capoluogo.

Area orientale che è stata teatro dell’ultima beffa, con alcuni passeggeri rimasti prigionieri nella fermata Circum di Bartolo Longo la mattina di giovedì 14 settembre. Nessuno ne aveva aperto i cancelli: sono dovuti intervenire i pompieri. La notizia è circolata prima sulle pagine social satiriche che su quelle ufficiali dell’EAV. Se ci vogliono anni per rimettere in piedi una ferrovia, servirebbe molto meno per migliorare la comunicazione all’utenza. Forse ciò aiuterebbe la pazienza dei cittadini verso i continui disservizi, su cui raramente si chiede scusa: “buoni propositi” per settembre e oltre.

 

Per maggiori info sul mio ultimo libro, La metropolitana europea, clicca –> QUI

Rispondi